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sabato 27 Aprile 2024
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    Consiglio di amministrazione di ChiantiBanca: si è dimesso Gian Pietro Castaldi

    "Emerse incompatibilità con alcuni incarichi che hanno spinto a questa decisione. Nessun contrasto con il Cda"

    SAN CASCIANO – Nessuna comunicazione ufficiale da parte dell'istituto di credito, ma c'è quella del diretto interessato.

     

    Gian Pietro Castaldi, 75 anni, commercialista e consulente aziendale fiorentino (il terzo da sinistra in piedi nella foto), si è dimesso dall'incarico di consigliere d'amministrazione di ChiantiBanca.

     

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    Era in carica da lunedì 15 maggio scorso, ovvero dal giorno seguente all'assemblea che aveva sancito la vittoria della lista "Fedeltà alla storia e alla cooperazione" su quella del presidente uscente Lorenzo Bini Smaghi. Lista che lo vedeva fra i candidati.

     

    Sulle motivazioni che hanno portato alla scelta delle dimissioni (non si sa al momento se  – e con chi – potrà essere rimpiazzato) è lo stesso Castaldi a dare delucidazioni: "In seguito alla nomina abbiamo avuto conferme di situazioni di incompatibilità con incarichi professionali che avevo in corso, soprattutto con il Tribunale di Firenze".

     

    "Appena si è manifestata questa situazione – spiega ancora Castaldi – è stata presa la decisione delle dimissioni. Non c'è nessun contrasto, nessuna diversità di vedute con il Cda e con la sua linea intrapresa in questi mesi".

     

    Castaldi, lo ricordiamo, ai tempi della campagna elettorale pre-assembleare, era stato inizialmente indicato come candidato presidente della lista risultata poi vincitrice (e che poi, una volta insediata, ha eletto alla presidenza Cristiano Iacopozzi).

     

    Ma fu lo stesso Castaldi, a pochi giorni dal voto, a ritirarsi dalla candidatura (a presidente), senza mai fornire motivazioni ufficiali.

     

    Si disse di una eccessiva "presenza", e qualche ingerenza di troppo, della Federazione toscana delle Bcc nella campagna stessa della lista. Movimenti che a Castaldi avrebbero dato molto fastidio.

     

    Ma il condizionale rimane d'obbligo ancora oggi, poiché neanche a dimissioni rassegnate Castaldi si sente di dire quello che accadde: "Non vorrei ritornare su quegli argomenti – conclude – del resto quello è ormai un capitolo chiuso".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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