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venerdì 26 Aprile 2024
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    Punture zecche e pulci nell’uomo. Ce ne parla il dottor Umberto Cavicchi

    Perché ci pungono e come toglierle. Un problema che non riguarda solo i nostri animali domestici e a cui dobbiamo fare attenzione

    SAN CASCIANO – Pulci e zecche non sono un problema solo per i nostri animali domestici ma è frequente che in questo periodo dell’anno, e non solo, anche noi umani possiamo essere vittime delle loro punture.

    La moltiplicazione degli ungulati nei boschi, in particolare della Toscana, ha portato con sé anche un aumento esponenziale. In particolare delle zecche.

    Siamo quindi andati da un medico “condotto” (come si diceva una volta) per farci spiegare bene come ci si deve comportare. Per la salute di tutti.

    “Le pulci – ci spiega il dottor Umberto Cavicchi medico di famiglia nel Chianti fiorentino, a San Casciano – sono insetti, mentre le zecche appartengono alla famiglia degli aracnidi, cioè a ragni e scorpioni. Non saltano e non volano. La loro strategia è quella di vivere su cespugli, nell’erba, in aree naturali boschive e in radure”.

    “Qui – prosegue – in un clima umido, attendono il passaggio dell’animale ospite a cui attaccarsi. Le loro dimensioni sono molto ridotte e quindi è piuttosto difficile individuarle rapidamente nel momento in cui si posano sul nostro corpo”.

    “Sia pulci che zecche – continua – si nutrono di sangue di mammiferi e uccelli. Non hanno “gusti specifici” in fatto di sangue e quindi, trovato un ospite, che può essere anche l’uomo, ci vivono e vi si accoppiano sopra con facilità”.

    Pulce

    “Salite sul corpo – spiega il dottor Cavicchi – si muovono in cerca di un punto adatto da poter mordere. La zecca punge la pelle con un poderoso apparato boccale e vi si insinua profondamente e stabilmente. Inoltre secerne una sostanza anestetizzante che ci impedisce per un po’ di tempo di sentire fastidio. Spesso ci accorgiamo di averla addosso solo quando, succhiando il nostro sangue, cresce di dimensioni”.

    “La pulce invece tende a mordere più volte nella stessa zona e a distanza ravvicinata, spesso su un tracciato lineare, provocando piccole e fastidiose lacerazioni. Potremmo anche essere morsi decine di volte in pochi centimetri quadrati”.

    “Le punture sono frequenti soprattutto nelle zone del nostro corpo che in questa stagione più calda rimangono scoperte – evidenzia – nella zona delle caviglie, degli arti inferiori e delle braccia”.

    “Non è raro però – puntualizza – che possiamo essere morsi anche in altri punti che teniamo più coperti. Quindi in caso di dubbio è bene controllarsi tutto il corpo”.

    “I sintomi di tali punture sono arrossamento e prurito, spesso intenso e persistente nel tempo. Oltre a questo fastidioso sintomo però è bene sapere – spiega il dottor Cavicchi – che è possibile, se pur raramente, contrarre infezioni, virus e batteri, provenienti da animali punti precedentemente. Gli animali vettori”.

    “Se pur molto rare, alcune delle malattie trasmissibili, tra cui la malattia di Lyme e l’encefalite, sono un’importante minaccia per la salute umana. Non c’è da fare estremo allarmismo ma è bene comunque, in ogni caso, fare molta attenzione, cercare di prevenire comportamenti a rischio e in caso di puntura rivolgersi ad un medico”.

    “Soprattutto è necessario – sottolinea – non improvvisarsi a togliere la zecca se non assolutamente certi di conoscere e di mettere in pratica la giusta tecnica di estrazione. Le zecche non si estraggono cospargendo la zona di olio o benzina o creme pensando che in questo modo, mollino la presa ed escano spontaneamente dalla pelle”.

    “L’estrazione – dice ancora – necessita di particolari pinzette e di molta attenzione per evitare che possano rimanere nella pelle gli uncini della bocca, portando a spiacevoli conseguenze come delle infezioni”.

    “Buona regola dunque – conclude il dottor Cavicchi – è controllare periodicamente i nostri animali domestici e proteggere gambe e braccia con abbigliamento adeguato nel caso in cui si frequentino luoghi naturali dove è plausibile una certa presenza di questi insetti e ragni”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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