spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 26 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Giorgio e Maria, insieme da 47 anni: “Ci siamo conosciuti grazie alla… solidarietà”

    Tutto ebbe inizio con una raccolta di stracci per dare findi alle suore che aiutavano i migranti di allora...

    SAN CASCIANO – Giorgio Giuntini e Maria Acomanni, coppia conosciutissima e stimata del nostro capoluogo, sono insieme dal 1970 da quando si conobbero a Montespertoli durante una bellissima esperienza giovanile all’insegna della solidarietà, che trasformò le loro vite per sempre e quelle di coloro che vi parteciparono.

     

    La storia inizia a Firenze dove le suore francescane assistevano da sempre presso l’Albergo Popolare di via della Chiesa e il Posto di Ristoro Femminile le famiglie povere. Soprattutto le migliaia di famiglie del Meridione, i migranti di allora, che si riversarono nelle città del centro-nord per scappare dalla povertà delle loro terre.

     

    “Un giorno del 1960 – racconta Giorgio – queste suore suonarono alla porta della signora Lucia Becatti,  religiosissima che viveva a San Casciano sposata con Francesco Ciappi, chiedendo aiuto e sostegno e da lì cominciò un frenetico movimento che coinvolse tantissimi giovani del paese”.

     

    “Chiaramente le suore avevano bisogno di soldi – continua Maria – e proprio alla signora Lucia, che divenne il collegamento tra San Casciano e Firenze, venne in mente di raccogliere carta e stracci. Si era data voce con una circolare e questi giovani una volta al mese di sabato pomeriggio andavano per tutto il paese con un’Ape scarrettata a fare la raccolta”.

     

    E lei Giorgio era in questo gruppo di ragazzi? “Sì certo – incalza Giorgio – io partii all’inizio. La signora Lucia mi chiamò perché ero uno dei più grandi e potevo guidare l’Ape. Poi si metteva tutto nei magazzini che ci avevano prestato molti sancascianesi in Borgo, ad Argiano, ma anche i frati e la famiglia Giani".

     

    ANNI STTANTA – Nel casolare di Tresanti, a Montespertoli, dove si sono conosciuti

     

    "Poi – continua – quando erano pieni ogni tanto venivano da Prato a comprare carta e stracci e mi ricordo che si fece anche il primo librettino di centocinquanta lire. Con questi soldi gli si comprava la colazione, gli si arredavano le case, si aiutavano perché erano davvero poveri”.

     

    Intanto passavano gli anni e l’iniziativa della signora Lucia acquistò sempre maggiore importanza e visibilità: “La Piccola Opera della Divina Provvidenza” contava  non solo sull’appoggio delle autorità ecclesiastiche ma anche politiche. E intanto i giovani di San Casciano continuavano il loro lavoro di raccolta e di solidarietà, insieme alla loro vita di tutti i giorni.

     

    “La Curia poi sul finire degli anni ’60 – continua Giorgio – ci dette una colonica dismessa in località Tresanti, a Montespertoli, dove far passare l’estate a tanti ragazzi poveri di Firenze. Allora chi si improvvisò muratore, chi elettricista, chi imbianchino e il fine settimana dei periodi estivi noi ragazzi ci ritrovavamo  lì ed era un gran lavorio”.

     

    “A questo punto arrivo io – ci racconta Maria – avevo 24 anni nel ’70 ed avevo una gran voglia di fare qualcosa per gli altri. Mentre ero ad insegnare a Montespertoli come supplente, il segretario della scuola elementare mi disse che una signora di San Casciano portava dei ragazzi  a passare il fine settimana a Tresanti".

     

    "Mi venne la voglia di andare – ricorda – Mi presentai e da lì cominciai ad andarci tutti i fine settimana, a partire da marzo. C’erano tanti bambini che venivano da famiglie numerose e povere: noi si lavavano, si vestivano. C’era davvero un bel clima di collaborazione anche con gli abitanti di Montespertoli e di tutti i paesi vicini”.

     

    "E qui ad un certo punto – riprende Giorgio – io e Maria cominciammo a frequentarci. Lei cominciò a mettersi a sedere sulle mie ginocchia mentre io verniciavo i comodini e dai dai ci fidanzammo. E poi nel 1973 ci siamo sposati”.

     

    “Questo continuò per diversi anni – ricorda ancora Maria – e questa bella esperienza ci lega tutt’ora a tanti che, insieme a noi, fecero questo cammino di maturazione".

     

    GIORGIO E MARIA – … Oggi

     

    "Una volta – continua Giorgio – ci siamo ritrovati dai Cappuccini. Eravamo tanti e c’erano anche i bambini che avevamo assistito, diventati grandi. Qualcuno di loro vive a Cerbaia”.

     

    Giorgio e Maria non finirebbero più di parlare tanto è l’entusiasmo che portano nei loro cuori per questa esperienza, unica ed umana, che li ha fatti diventare quelli che sono.

     

    Gli anni sono passati, è vero, ma quello spirito propositivo ed altruistico di allora Giorgio e Maria ce l’hanno ancora: un sottile “fil rouge” che ha fatto da cornice a tutta la loro vita.

     

    di Silvia Luis

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...