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venerdì 26 Aprile 2024
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    Rsa Botticelli: “Non si vuol capire che vogliamo qualità: nel lavoro e nell’assistenza”

    Il Gruppo La Villa risponde allo Spi Cgil: dai motivi dell'esternalizzazione ai prossimi passi per i lavoratori

    STRADA (GREVE IN CHIANTI) – “Possiamo comprendere le preoccupazioni espresse dalla Spi-Cgil di Greve in merito agli eventi della Rsa Botticelli ma dobbiamo purtroppo rilevare e prendere atto del fatto che, ancora una volta, le organizzazioni sindacali si dimostrino refrattarie a capire la vera entità di questa scelta aziendale che – al contrario di quanto ci si ostini costantemente a tentare di  far apparire, e come invece già da noi espresso in tutte le sedi possibili – ha come obiettivo proprio quello di continuare a garantire la più alta qualità di assistenza ai nostri ospiti ed il miglior clima aziendale possibile”  

     

    Una lunga nota ufficiale del Gruppo La Villa, la proprietà dell'Rsa di Strada in Chianti, replica dopo aver letto le dichiarazioni del segretario della Spi-Cgil Silvano Farisei.

     

    Farisei che manifestava preoccupazione per un possibile calo di qualità di servizio e di livelli occupazionali, in seguito al processo di esternalizzazione in atto presso la Rsa stradese.

     

    # ARTICOLO / Licenziamenti alla Rsa Botticelli: "Solidarietà dallo Spi-Cgil di Greve". Il segretario Silvano Farisei: "Preoccupati per i livelli occupazionali e per la qualità dei servizi"

     

    “Come ormai noto a tutti – spiegano dal Gruppo La Villa – si è giunti a questa scelta a fronte delle oggettive difficoltà incontrate dalla società nel reperimento di personale assistenziale qualificato, dovute principalmente all’ubicazione della struttura; l’esternalizzazione è quindi un provvedimento preso proprio per garantire qualità di assistenza e di servizio agli ospiti, che sono la nostra priorità assoluta”.

     

    “Le preoccupazioni per la qualità dei servizi all'interno della Rsa – continuano – o di un possibile peggioramento delle prestazioni sono quindi ingiustificate e contraddittorie, in quanto la nostra scelta nasce proprio dalla volontà di tutelare il benessere dei nostri ospiti e garantire loro l’alto livello di assistenza che hanno sempre ricevuto e che è prerogativa e valore fondante dell’azienda".

     

    "Il Gruppo – rimarcano – in molteplici occasioni ha infatti comunicato che la natura della decisione derivava da difficoltà oggettive di reperimento del personale in zona e di avere come fine ultimo soltanto il benessere dei propri ospiti e la continuità del servizio per il personale. Peraltro, è piuttosto evidente che la nostra priorità non possa essere che questa, visto che  lo facciamo anche a discapito della redditività dell’azienda. A differenza di quanto fantasiosamente esternato dai sindacati in precedenza, infatti, questo è un provvedimento tutt’altro che vantaggioso per noi a livello economico rispetto alla gestione diretta finora operata”.
     
     
    Per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, altro tema menzionato dalla Spi-Cgil, "anche queste – ribattono dal Gruppo – ci sembrano piuttosto prive di dati concreti:  la decisione di ricorrere ad una cooperativa di servizi  è stata comunicata in modo corretto e trasparente ai lavoratori ed alle sigle sindacali coinvolte sin dal luglio scorso, attraverso notizia formale e trasparente dell’avvio della gara di affidamento del servizio; ogni scelta è stata presa e sviluppata nel pieno rispetto di tempi e procedure ma soprattutto dei diritti dei lavoratori”.

     

    E sul tema lavoro prosegue: “L’azienda ha già dichiarato che si impegnerà al fine di garantire qualità e continuità di servizio e di aver già condiviso con la cooperativa, a cui saranno affidati i servizi oggetto di esternalizzazione, la necessità di costruire un progetto di valore a garanzia e tutela degli ospiti; la disponibilità espressa dall’aggiudicatario a colloquiare tutti i dipendenti interessati ad un nuovo rapporto di lavoro, dimostra che le basi del progetto si fondano proprio sul riconoscimento di un valore aggiunto di conoscenza degli ospiti e della struttura. Rimane comunque  ferma la totale autonomia di S.I.T. nel processo di selezione ultima dei propri collaboratori”.  
     

    In riferimento ai livelli occupazionali: “L’esternalizzazione non è dovuta ad un calo degli ospiti, semmai il contrario. Dall’inizio dell’anno abbiamo incrementato i volumi di attività e in questo aumento risiede la motivazione della ricerca continua, dal mese di aprile in poi, di personale qualificato, ad integrazione e completamento della pianta organica originaria. Aumentando il numero degli ospiti, siamo certi crescerà nel tempo anche  il numero del personale della struttura. Paventare quindi un calo di livelli occupazionali è, a tutta evidenza, totalmente inappropriato”.  
     

    E ancora, sull’esternalizzazione: "Abbiamo deciso di adottare un diverso modello organizzativo, già ampiamente sperimentato da altre aziende che operano nel settore sul territorio e/o a livello regionale e nazionale e siamo certi che la sinergia con una cooperativa, di alto livello e professionalità, porterà importanti benefici che potranno essere riproducibili anche in altri contesti complessi, semplificando l’organizzazione aziendale. Del resto tutti i grossi gruppi del settore operanti a livello nazionale si avvalgono spesso di questo modello, soprattutto in contesti nei quali il reperimento del personale qualificato risulta più complesso come nell’area della Rsa Botticelli. Forse sarebbe importante guardarsi intorno e valutare che questo è lo stesso identico modello adottato ormai da tempo da tutte le strutture della zona, anche a gestione pubblica.  Non stiamo avviando nessuna rivoluzione epocale; si parla di esternalizzazione e certamente non di cessione d’azienda perché la struttura è e rimane dell’ente gestore La Villa Spa e non si può parlare di cambio di appalto perchè. ad oggi, non ci sono appalti da cambiare”.
     

    "Comprendiamo la posizione delle organizzazioni sindacali – rilanciano – ma riteniamo che a questo punto l’obiettivo comune debba essere quello di proseguire con gli intenti ipotizzati nel primo esame congiunto tra le parti e confermatici dalla cooperativa – che è già stata contattata da una organizzazione sindacale per fissare un incontro entro la prossima settimana – ovvero che le sigle sindacali interessate ed i loro rappresentanti incontrino l’ente aggiudicatario, che nel contempo sta prendendo contatto con le istituzioni e la struttura per procedere, come da intenti condivisi e trasparentemente sintetizzati, anche in questa sede, a progettare il proprio start-up". 

     

    "Da parte dell’azienda – concludono – stiamo facendo il massimo per accelerare le tempistiche di applicazione del nuovo modello organizzativo, rendendoci altresì disponibili ad incontri con le Istituzioni ed anche con i dipendenti della struttura, per raccogliere dubbi e quesiti e per fornire risposte, con la massima chiarezza possibile; ovviamente auspicheremmo che la massima chiarezza e trasparenza, senza travisazioni, venisse condivisa dalle organizzazioni sindacali. Affermazioni confuse non sono di beneficio ai lavoratori che avranno invece l’opportunità di proporsi ad un nuovo datore di lavoro facendo leva su esperienza e professionalità acquisite nel corso degli anni presso la Rsa Botticelli”.
     
     

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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