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venerdì 26 Aprile 2024
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    Roberto Viti: “Istituto Comprensivo, via Primo Levi. Diventi Accursio da Bagnolo”

    Proposta choc del consigliere comunale di opposizione: "E' il nostro concittadino più illustre"

    IMPRUNETA – Via il nome di Primo Levi, un'icona della memoria dell'Olocausto, uno scrittore che con i suoi libri ha raccontato sofferenze, privazioni, violenze indicibili, testimoniando una delle pagine più cupe della storia del genere umano. Per fare posto ad Accursio da Bagnolo.

     

    E' la proposta, a dire il vero abbastanza "tranchant", avanzata dal consigliere comunale di opposizione Roberto Viti (Obbiettivo Comune, in foto sopra): non tanto, ovviamente, nel nome a cui intitolare la scuola, ma per il fatto di andare a cancellare Primo Levi. 

     

    Viti l'ha presentata in un ordine del giorno nel cui titolo si legge così: "Il Consiglio Comunale propone al Consiglio di Istituto di intitolare l'Istituto Comprensivo ad Accursio da Bagnolo al posto di Primo Levi".

     

    "E' opportuno ricordare – scrive Viti – che spetta solamente al Consiglio di Istituto proporre le intitolazioni delle scuole ed anche quella dell' Istituto Comprensivo. Successivamente si devono esprimere favorevolmente la giunta comunale ed il Prefetto, prima che venga emanato il decreto di intitolazione da parte del Provveditore agli Studi (adesso si chiama Centro Servizi Amministrativi di Firenze)".

     

    Poi Viti ripercorre la storia di Accursio da Bagnolo. E di alcuni passaggi farraginosi nell'intiolazione dei plessi scolastici imprunetini: "Accursio da Bagnolo (o Accorso dal latino) nasce intorno al 1185 nella casa colonica, tuttora esistente, in corrispondenza del cartello stradale (ad un chilometro e mezzo da piazza Buondelmonti) sul quale è scritto che Bagnolo èil suo paese natale. Si trasferì giovanissimo a Bologna dove si laureò dottore in Diritto e scrisse il suo monumento giuridico: la Magna Glossa".

     

    "Fu professore di Diritto civile – prosegue – e con questa ed altre sue opere dette grande lustro alla università di Bologna, la più antica del mondo. Ebbe una vita agiata in questa città possedendo varie abitazioni. Una di queste costituisce il nucleo originario del Palazzo d'Accursio, attuale sede del Comune di Bologna. La torre di questo palazzo, dove nel XV secolo fu inserito un orologio astronomico, è la torre della casa di Accursio dove si ritiene avesse il proprio studio. Fu sempre molto legato alla Toscana, iscrivendosi alla Società dei Toschi, quella fra le compagnie delle armi che raggruppava gli uomini di origine toscana, ma di cittadinanza bolognese".

     

    "Ritornò varie volte al suo paese natio – rimarca Viti – e ci teneva a presentarsi aggiungendo al suo nome quel "da Bagnolo" che lo identificherà nei secoli futuri. Fu di parte ghibellina, ma quando la parte guelfa ascese al potere della città ed i ghibellini vennero banditi, i discendenti di Accursio furono richiamati dal bando, perché "con la professione loro e del padre tanto lustro avevano dato a Bologna". Le sue ceneri si trovano nel sarcofago che è inserito nella più antica arca funeraria di Bologna e che si può ammirare dietro l' abside della chiesa di S. Francesco. Nel 1894 Giosuè Carducci rese onore a questa tomba ponendovi una targa dalla quale si rileva che fu per desiderio della Regina Margherita di Savoia che il Ministero della Pubblica Istruzione restaurò questo monumento. Firenze nel 1396, richiese invano a Bologna queste sue ceneri".

     

     

    "E' bene ricordare – ammonisce Viti – e tutti i nostri concittadini ne dovrebbero essere fieri, che nelle nicchie che ornano il Loggiato degli Uffizi del Vasari sono presenti i 28 uomini più illustri della Toscana, ed Accorso è uno di questi. La sua statua, che lo raffigura con la mano che indica la Magna Glossa, è insieme a quelle di Dante Alighieri, Michelangelo, Leonardo da Vinci, Benvenuto Cellini, Galileo Galilei, Donatello, Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Petrarca, Lorenzo dei Medici… . Anche a Bagnolo, nel giardino della villa adiacente alla casa di Accursio, è presente un monumento ad Accursio. La statua in marmo é custodita al sicuro, mentre sul cippo si può leggere il seguente epitaffio "Qui presso nell' anno 1185 nacque in casa oggi diruta Accorso il celebre glossatore delle leggi da Giustiniano raccolte che con grido universale dettò Gius in Bologna ove morì nel 1263 lasciando nelle sue opere un perenne monumento a se stesso un alta gloria al paese natio ——— L' Arch. Cav. Prof. Leopoldo Pasqui a rammentare l' onorando ingegno questa memoria poneva l' anno 1874". 

     

    "I Glossatori – riprende Viti – sono coloro che nell' XI, XII e XIII secolo commentarono gli antichi testi della giurisdizione romana, riordinandola e diffondendone la conoscenza, fino a giungere all’odierna civiltà giuridica europea. E’ grazie all’opera dei glossatori, infatti, se oggi l’Europa ha un diritto privato sostanzialmente comune e sarà proprio Accursio a concludere la Scuola dei Glossatori (iniziata da Irnerio) con la sua Magna Glossa (o Glossa Ordinaria), sintesi e sistemazione di tutto il pensiero giuridico precedente. Ma nella sostanza l'opera di Accursio fu di legislatore e costituisce il fondamento del Diritto moderno".

     

    Venendo a Impruneta, "nel 1963 il nostro sindaco Carlo Conforti ebbe l'onore di concludere, nella sala consiliare, un convegno internazionale per celebrare solennemente il settecentenario della morte di Accorso. Fu quello un evento importante che durò 7 giorni (6 a Bologna ed il settimo a Impruneta) sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Antonio Segni, che vide intervenire i più grandi giuristi, storici e accademici del mondo. I testi degli interventi di quel convegno in lingua originale (latino, inglese, turco, greco, tedesco spagnolo) al quale aderirono le più prestigiose Università di 32 paesi del mondo, sono presenti in 3 volumi nella nostra biblioteca".

     

     

    Poi Viti passa alla "intitolazioni delle nostre scuole". "Nel 1954 – dice – viene istituita a Impruneta la scuola media Francesco Accursio nel plesso scolastico che si trova in cima alla Barazzina. Si commise una errore con questa intitolazione perché Francesco Accursio non ha nessun legame con Impruneta. Egli è solamente il primogenito di Accursio da Bagnolo, che nacque visse e morì a Bologna, dove continuò l' attività del padre. Non ci si deve meravigliare più di tanto di questo errore perché c'è sempre stato confusione tra il padre ed il figlio. Si pensi infatti che anche l'Enciclopedia Treccani commette questo errore, dovuto anche dal fatto che per volere di Francesco i corpi di padre e figlio vennero deposti nello stesso sarcofago e alloggiati nell' arca funeraria sopra citata. In conclusione, nel 1954 si intitolò la scuola a Francesco Accursio ma si voleva intitolarla al padre".

     

    "Nel 1975 – dice ancora – questa scuola media viene trasferita dalla Barazzina al plesso scolastico (chiuso nel 2016) in piazza Nova. Nel 1992 la scuola media di Tavarnuzze, Domenico Ghirlandaio viene aggregata in sezione staccata della scuola media Francesco Accursio. Il 7 giugno 1993 l'allora assessore alla pubblica istruzione Ida Beneforti presenta un ordine del giorno, votato all'unanimità dal consiglio comunale, (io non facevo parte di quel consiglio comunale) per cambiare il nome alla scuola media; da Francesco Accursio a Primo Levi. Il 25 ottobre 1993 il Consiglio di Istituto ha proposto questo cambiamento di nome al Provveditore agli Studi, il quale, avuto parere favorevole dal Prefetto e dalla giunta comunale ha emesso in data 20 dicembre 1993 il decreto di intitolazione con il quale la scuola media di Impruneta fu denominata Primo Levi. Fu così cancellato il nome di questa scuola frequentata da tanti imprunetini per 39 anni".

     

    "Il Collegio dei Docenti – ricostruisce ancora Viti – l'11 ottobre 2000 approva una delibera, a maggioranza e per alzata di mano, per la intitolazione dell'Istituto comprensivo di scuola materna/elementare e media col nome Primo Levi. Il Commissario straordinario Carlo Pieroni (nominato dal Provveditorato agli Studi di Firenze) il 14 ottobre 2000 delibera la intitolazione Primo Levi dell'Istituto Comprensivo ed invia questa proposta al Provveditore agli Studi di Firenze che richiede il parere alla giunta comunale ed al Prefetto. Successivamente, (non ho documentazione in merito) è stato emesso il decreto di intitolazione dell'Istituto Comprensivo a Primo Levi. Il 16 settembre 2004 il Consiglio dell'Istituto Comprensivo "Primo Levi" ha proposto le intitolazioni di tutte le scuole del nostro comune (diverse delle quali non avevano nome)".

     

    "Il 22 novembre 2004 – riprende Viti – il consiglio comunale approva all'unanimità un mio ordine del giorno teso a restituire il nome di Accursio da Bagnolo alla scuola media di Impruneta. Il 14 ottobre 2005 il Centro Servizi Amministrativi di Firenze, decreta per la scuola media di Impruneta il nome di Accursio da Bagnolo. Dopo 12 anni, finalmente veniva restituito il nome alla scuola media, del nostro concittadino più illustre, e si correggeva un errore durato 39 anni. Infatti questo decreto intitolava la scuola ad Accursio da Bagnolo e non a Francesco Accursio come erroneamente era stato fatto nel 1954. Il 28 ottobre 2016, con una ordinanza del sindaco, viene chiusa la scuola media Accursio da Bagnolo e tuttora l'amministrazione comunale non ha nessuna intenzione di riaprirla né di costruirne una nuova".

     

    "E' stato così cancellato – conclude Viti – di nuovo, dopo 11 anni dalla sua rintitolazione il nome di Accursio da Bagnolo. Recuperiamo questa deplorevole situazione ed intitoliamo l'Istituto Comprensivo ad Accursio da Bagnolo che merita di essere ricordato con orgoglio perché è una gloria dell' umanità e da 800 anni è il nostro concittadino più illustre".

     

    Mettendo in un cassetto Primo Levi… .

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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