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venerdì 26 Aprile 2024
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    Nella classifica de “Il Sole 24 Ore”. Il sindaco di Impruneta Calamandrei: “Una felice notizia”

    IMPRUNETA-TAVARNELLE – Ci sono anche Impruneta e Tavarnelle nella lista dei “176 borghi felici italiani” pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, sulla base della graduatoria stilata dal Centro studi Sintesi, che ha realizzato la classifica dei paesi italiani con più di cinquemila abitanti dove la qualità della vita risulta più elevata che nel resto della penisola.

     

    Impruneta si colloca al 94° posto e nella classifica sono presenti soltanto altri cinque comuni della provincia di Firenze (Calenzano, Tavarnelle, Rignano sull’Arno, Lastra a Signa, Rufina).

     

    “Sono contento – afferma il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei – che Impruneta rientri in questa classifica che non guarda solo al benessere economico dei cittadini, ma prende in considerazione anche molti altri parametri, alcuni di difficile lettura per i non addetti ai lavori, ma che mettono insieme ed approfondiscono ogni sfaccettatura della vita quotidiana dei cittadini".

     

    "Bil appunto, Benessere Interno Lordo. Certo è – continua il sindaco Calamandrei – che molto ancora c’è da fare nel nostro comune per migliorare le condizioni di vita di ogni singolo cittadino. L’impegno nel settore Sociale è sempre stato primario per questa amministrazione, e l’intenzione è senza dubbio quella di continuare e migliorarci su questa strada nonostante i sempre maggiori problemi di fondi a disposizione".

     

    "Per non parlare poi – dice ancora – dell’ammodernamento da una parte, e della costruzione dall’altra, dei plessi scolastici, che rimane “il Progetto di Legislatura”. Ma oggi è una giornata “felice” vista la notizia, e ci sarà di ulteriore stimolo per lavorare sempre di più cercando risultati tangibili quanto prima per migliorare ulteriormente la vita di ogni singolo cittadino".

     

    La "classifica dei borghi felici" è stata realizzata in due fasi. Partendo dagli 8.100 Comuni italiani, la prima scrematura ha via via selezionato i 176 finalisti attraverso 16 parametri legati alla qualità della vita in versione Stiglitz-Sen-Fitoussi, spremendo così un indicatore non solo basato sul reddito (il Pil), ma incentrato sulle variabili del benessere economico e sociale, dell'ambiente, degli indicatori di felicità (il Bil).

     

    Per ciascun indicatore, poi, sono stati esclusi gli outlier (ovvero Comuni con valori troppo alti o troppo bassi nelle variabili considerate), eliminando così le realtà territoriali "poco sostenibili" sotto il profilo delle tematiche ispiratrici della qualità della vita.

     

    A questo punto – seconda fase – i 176 borghi sopravvissuti sono stati analizzati sulla base di 48 indicatori (suddivisi in otto aree tematiche: condizioni di vita materiali; istruzione e cultura; partecipazione alla vita politica; rapporti sociali; in/sicurezza; ambiente; attività personali e salute), utilizzando gli ultimi dati disponibili nelle principali fonti statistiche, dalla Banca d'Italia all'Istat.

     

    Il peso degli indicatori è stato quindi valutato sulla base dell'area territoriale di riferimento della fonte: quindi, se per il dato comunale il peso è al 100%, i dati in ambito Asl, provinciale, regionale o area climatica hanno inciso rispettivamente per il 70, 40, 20 e ancora 20 per cento.

     

    Fra le curiosità dell'indagine, infine, è giusto segnalare che nella "top ten" figurano cinque borghi di montagna, quattro collinari e uno in pianura.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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