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sabato 27 Aprile 2024
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    ChiantiBanca, intervista al presidente Iacopozzi: “Scelta holding? Cda a ottobre”

    "Nell'ultimo consiglio prese decisioni unanimi. Assemblea in arrivo? Parleremo quando ci sarà un ordine del giorno"

    SAN CASCIANO – Consiglio d'amministrazione di ChiantiBanca spaccato, rischio dimissioni da parte del presidente Cristiano Iacopozzi: questo e molto altro si è letto sui giornali negli ultimi giorni.

     

    E' il percorso di scelta della holding, ovvero Cassa Centrale Banca (Trento) o Iccrea (Roma) ad alimentare gran parte delle tensioni. Una scelta che è diventata la summa finale di mesi terribili.

     

    Le tensioni infatti arrivano in coda a un periodo straordinariamente difficile per l'istituto di credito con base a San Casciano.

     

    L'ispezione di Bankitalia, gli oltre 90 milioni di euro di perdita nel bilancio 2016, le dimissioni "forzate" dell'ex dg Andrea Bianchi e di metà Cda, le indagini della Procura della Repubblica di Firenze, l'assemblea al calor bianco del maggio scorso con la sconfitta del presidente uscente Lorenzo Bini Smaghi.

     

    L'ultimo colpo di scena è stata la presentazione di un ricorso al giudice da parte di nove soci (area Pistoia pare) che contestano l'approvazione, durane l'assemblea del maggio scorso (che sancì la sconfitta della lista del presidente uscente Bini Smaghi), dell'adesione a CCB.

     

    # ARTICOLO / ChiantiBanca, nove soci presentano ricorso in merito all'assemblea di maggio

     

    Ieri sera, venerdì 15 settembre, c'era un Cda di quelli molto tosti. Che arrivava alla fine di una giornata tesa, in cui la banca aveva confermato la presenza del ricorso.

     

    Al telefono il presidente Cristiano Iacopozzi rilascia alcune battute, da un lato per smentire voci, dall'altro per tracciare una parte di "road map" delle prossime settimane. Anche se il riserbo, come sempre negli ultimi mesi, è un cardine.

     

    Iacopozzi, ma i giornali raccontano verità?

     

    "A parte alcuni (La Verità, n.d.r.) in cui ci sono molte cose romanzate, direi sostanzialmente sì".

     

    Quindi sulle voci di un Cda davvero spaccato sulla scelta della holding e lei addirittura pronto alle dimissioni…

     

    "Ecco, su questo smentisco categoricamente. Il Cda non è assolutamente spaccato e, anzi, ieri ha preso decisioni all'unanimità. Su tutte le situazioni di rilievo siamo coesi. Io ovviamente alle dimissioni non penso proprio".

     

    Avete deciso qualcosa in merito alla scelta della holding, al percorso finale?

     

    "Su questo posso dire che abbiamo un Cda fissato in ottobre…".

     

    Ma il ricorso al giudice non rischia di creare uno stallo? Si va verso un'assemblea straordinaria?

     

    "La straordinaria non serve a nulla. Certo però che serve un indirizzo definitivo".

     

    Insomma si può dire che saranno i soci a decidere se ChiantiBanca va a Trento o Roma? Quando?

     

    "Per adesso non posso dire nulla, parlerò quando avremo percorsi definiti nei dettagli e un ordine del giorno scritto. Anzi una cosa la posso dire: io sciocchezze come quella fatta all'assemblea del dicembre scorso, con i soci chiamati a votare su punti neanche all'ordine del giorno (il riferimento è al mandato al Cda di negoziare le migliori condizioni di adesione a Cassa Centrale che "sostituì" durante l'assemblea la votazione sul progetto di way out, n.d.r.), non ne farò".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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