GREVE IN CHIANTI – Eccolo svelato il terzo (e ultimo) candidato sindaco per le amministrative del 26 maggio a Greve in Chianti.
E' Simone Secchi, 52 anni, professore universitario (tecnologia dell'architettura alla Facoltà di Architettura di Firenze): di origini liguri, sposato, due figli, vive ormai da tempo a Greve in Chianti (a Mugnana).
E' stato anche assessore nella seconda metà del mandato di Alberto Bencistà, come indipendente: "Entrai in giunta – ricorda – dopo le dimissioni di Filippo Pierini. La delega? Lavori pubblici".
La lista (i nomi verranno svelati a strettissimo giro, forse già sabato 20 aprile) si chiama Viva – Cittadini per Greve in Chianti.
"Cosa ho fatto in questi anni? Prima e dopo l'incarico dentro l'amministrazione comunale – dice Secchi – mi sono sempre impegnato politicamente. Del resto quello dell'impegno è il tratto distintivo del nostro gruppo di persone; che hanno sempre avuto a cuore il civismo, l'associazionismo, anche con diverse ideologie di riferimento".
"Il tema alla base del nostro impegno politico – sottolinea Secchi – è quello dell'ambiente. E' l'obiettivo principale, a tutto campo: gestione dei rifiuti, urbanistica (volumi zero… per davvero), agricoltura. E trasporti, una vera emergenza a Greve in Chianti, comune che gravita su Firenze con un Tpl in condizioni a dir poco pessime".
"L'altro cardine – riprende – è quello della solidarietà, intesa verso i più deboli: quella intergenerazionale fra anziani e giovani, nei confornti delle donne, degli immigrati. Categorie da guardare in primis e, probabilmente, vere e proprie risorse su cui la politica dovrebbe investire".
Non è stata una scelta a cuor leggero quella di Secchi. Chi lo conosce sa quanto non ami la luce dei riflettori: "Ma il rischio – dice con convinzione – era che nel nostro territorio, se non ci presentavamo noi, ci fossero solo una lista di governo e una lista di neofascisti. Ci siamo sentiti anche un senso di responsabilità addosso. Tanti ci hanno chiesto, ma chi si vota? Fra cosa possiamo scegliere?".
Proprio in questo senso chiudiamo chiedendogli cosa possa rappresentare, per Viva, la mancanza del MoVimento 5 Stelle alle elezioni comunali: "Da una parte – risponde – la valutiamo come il fallimento di un progetto politico, che purtroppo o per fortuna fallirà a livello nazionale. Mi dispiace anche perché il disegno originario lo condividevo. E a maggior ragione si apre uno spazio che va coperto: molti elettori 5 Stelle non voteranno l'amministrazione uscente, né tanto meno i neofascisti…".
di Matteo Pucci
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