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venerdì 26 Aprile 2024
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    Intervista del Gazzettino del Chianti: i rapporti con il Pd, le opere pubbliche. Emozioni e delusioni

    IMPRUNETA – Guida il Comune di Impruneta dalla fine di maggio 2013: sette mesi vissuti instensamente quelli del sindaco Alessio Calamandrei. Che, in questa intervista esclusiva con Il Gazzettino del Chianti, vengono ripercorsi… minuto per minuto

     

    Calamandrei, si è chiuso un 2013 vissuto intensamente: individui i tre momenti da ricordare.

    "Sicuramente il primo momento per me importante del 2013 è la sera della vittoria alle primarie. Inutile nascondersi, partivo svantaggiato e in molti pensavano che il risultato sarebbe stato scontato. Come sappiamo poi così non è stato. Anche la cena di chiusura della campagna elettorale. Avere accanto amici con un ruolo importante e consolidato nel tempo quali l’attuale vicesindaco di Firenze Stefania Saccardi, l’allora assessore e amico Massimo Mattei, i neo eletti deputato David Ermini ed Elisa Simoni, oltre ad innumerevoli amici con cariche isitituzionali nei comuni vicini. E sentire le loro parole che per molti saranno state di circostanza, per me è stata un'emozione molto forte. Ovviamente anche il lunedì pomeriggio a conclusione dello spoglio è stato un momento molto emozionante. Rimani comunque frastornato, quasi inebetito, soprattutto per il fatto che il salto da consigliere comunale a sindaco non è di poco conto. Vorrei aggiungerne un quarto. La prima uscita pubblica, alla commemorazione del 2 giugno. E’ stata per me un'emozione fortissima, ero molto nervoso.. forse è stato proprio li che mi sono reso conto di quello che eravamo riusciti a fare ed il compito certo non facile che mi ero assunto".

     

    E quelli… da dimenticare…

    "Non ho momenti da dimenticare. Tutto è servito per crescere politicamente e per capire bene le situazioni e come doverle affrontare. Diciamo i momenti più difficili. Uno dei momenti particolari è stato indubbiamente il 29 settembre. Niente a che vedere il compleanno di Bersani o di Berlusconi, ma quella Festa dell’Uva che è attesa da migliaia di imprunetini ogni anno e che quest’anno purtroppo è saltata fra mille polemiche. Altro momento difficile è stato sicuramente il giorno dell’alluvione, con i forti disagi ed i danni subiti da molti concittadini, ma la loro forza nell’affrontare un momento così drammatico, diventa punto di forza anche per l’amministrazione che deve dare risposte concrete pur nella difficoltà oggettiva".

     

    Quale il clima che si respira fra le forze politiche? A volte sembra quasi che la campagna elettorale non sia mai finita…

    "Forse è superfluo dirlo, ma credo sia bene scindere il clima “politico” da quello “personale”. Durante la campagna elettorale (quella vera) abbiamo fatto quasi una decina di faccia a faccia fra i candidati sindaci. E’ normale che si instauri un certo rapporto, direi amichevole. Poi è anche vero che ad Impruneta la campagna elettorale dura 5 anni. Un po’ per gli equilibri politici diversi rispetto a quasi tutti i comuni contermini ed anche rispetto agli organi sovraordinati (Provincia e Regione), e sicuramente anche perché ci sono molti temi scottanti da affrontare. Solo per citare gli ultimi la gestione associata con Bagno a Ripoli: ripeto, gestione associata, non unione dei comuni o comune unico, su questa cosa si stanno generando discussioni sterili. Crediamo molto in questo percorso, che ovviamente in futuro potremo allargare anche ad altri pezzi di Chianti. E la scuola intesa come strutture, altro grosso problema del comune di Impruneta".

     

    Sente la fiducia di tutto il partito oppure nota ancora qualche scetticismo?

    "Alcuni scettici sono rimasti, ma credo che stiamo facendo un buon lavoro per coinvolgere tutto il partito. In un paio di occasioni abbiamo sicuramente peccato in comunicazione, e questo ha fatto irritare qualcuno. Il rinnovo degli organi dirigenziali del partito, anche a livello provinciale, non potrà che portare dei benefici in ogni senso".

     

    Ad alcuni mesi dall'insediamento può fare anche alcune valutazioni sulla sua squadra: soddisfatto della giunta?

    "Anche se qualcuno crede che sia stato facile fare la giunta, posso garantire che non è così.Ma una cosa la devo dire con molta franchezza, nessun condizionamento e nessun diktat è stato dato dal partito sulla sua composizione. Allo stesso tempo le scelte che ho fatto mi rassicurano giorno dopo giorno sulla professionalità e la dedizione che ogni singolo assessore mette in campo. L’impegno profuso da ognuno di noi ci è stato più volte riconosciuto, nella consapevolezza che ancora molte cose sono da fare".

     

    Ci indichi le priorità sulle quali lavorerete con maggiore attenzione con l'inizio del nuovo anno.

    "La priorità per me è e rimane la scuola. Dopo aver valutato attentamente la problematica complessivamente, aver fatto anche sopralluoghi in strutture appena realizzate, inizieremo una serie di confronti per arrivare poi a delineare quella che sarà la soluzione. Sarebbe stato facile per me, volendo guardare solamente al mio mandato, andare avanti con la ristrutturazione degli immobili esistenti, usando anche finanziamenti esterni già pronti per essere utilizzati. Poco dopo un anno del mio mandato mi sarei ritrovato ad aver effettuato un investimento complessivo di poco meno di un milione di euro sulle scuole. Ma i problemi sarebbero rimasti tutti. Attenuati, ma tutti. Va trovata una soluzione radicale ma al contempo realista, che troppo spesso è stata rimandata. Soluzione che pur nella contingenza economica generale sempre più difficile è la vera sfida di questa amministrazione. La “scuola nuova” del territorio imprunetino è la scuola media di Tavarnuzze. Possiamo ancora chiamare scuola nuova una struttura che ha ormai trent’anni?".

     

    Negli ultimi tempi, in particolare nel capoluogo, si stanno alzando le critiche per la scarsa vitalità e della mancanza di collaborazione fra forze economiche, sociali e istituzionali: nota anche lei questo problema e potete fare qualcosa per risolverlo?

    "Personalmente ritengo che per far rivivere un paese, meglio una iniziativa in meno ma ben fatta. Non credo dipenda dalla mancanza di collaborazione, sicuramente delle pecche ci sono state, ma questi problemi vanno affrontati tutti insieme. Il confronto di certi temi anche nei primi mesi non è mai mancato. Forse è mancato il riuscire a fare sintesi. Una sintesi che può certo non accontentare tutti, ma dove allo stesso tempo l’impegno “deve” essere di tutti altrimenti si rischia di creare scollamento fra queste forze soprattutto fra le forze economiche".

     

    Parlando di economia non possiamo non parlare di cotto ed edilizia privata: come siamo messi a Impruneta a inizio 2014?

     

    "Sul cotto la discussione va scissa in due parti. Da troppi anni il disciplinare del marchio CAT (Ceramica Artistica Tradizionale) di cui Impruneta fa parte (33 comuni in tutta Italia) viene rimbalzato da un ufficio all’altro, tanto che sta diventando difficile anche per la Regione Toscana ricostruirne l’iter e capire dove si è arenato. Il disciplinare è e rimane un punto cardine per ridare vigore alla parte artistica del nostro cotto. Troppe aziende che niente hanno a che fare con Impruneta marchiano i propri prodotti “Cotto Impruneta” portando le aziende locali in grossa difficoltà sia lavorativa che di immagine. Giocherà un ruolo molto importante la veste che riusciremo a dare alla Fornace Agresti come luogo di ricerca, sviluppo, innovazione e design del prodotto. Il cotto si deve reinventare, e qualcuno già ci è riuscito. Dobbiamo essere al fianco dei fornacini per far sì che questa millenaria tradizione non venga persa. Sul cotto industriale si stanno muovendo i primi passi per un comprensorio che è ad oggi a livello solo embrionale. Sul versante dell’edilizia privata le cose si stanno rimuovendo, il 24 gennaio partono i lavori a Villa Le Terme, a breve dovrebbero partire i lavori nell’area Cecchi a Tavarnuzze. All’Ugolino è stato approvato il progetto unitario per quanto riguarda il golf, mentre per la zona residenziale si sta mettendo un punto fermo su tutte le questioni che hanno portato in precedenza a ben due ricorsi al Tar. Su Pozzolatico dopo alcuni problemi stanno procedendo alla progettazione finale sia la vecchia lottizzazione risalente al prg del 1991, che la nuova area di insediamento da piano strutturale. Anche alle Cascine del Riccio è stato sbloccato e finalmente potranno partire i lavori di ampliamento alla Ocem, azienda importante del nostro territorio. Queste sono quelle che al momento mi vengono in mente, ma l’elenco sarebbe ben più ampio anche di cose magari minori ma che finalmente danno risposte".

     

    Chiudiamo con due opere pubbliche, secondo lotto della circonvallazione del capoluogo e piazza di Tavarnuzze: a che punto siamo?

    "Circonvallazione: la promessa da parte della Provincia di iniziare le procedure dopo le festività mi è stata fatta tre mesi fa. Nei prossimi giorni tornerò all’attacco. Certo è che solo di procedura burocratica ci vuole circa un anno. L’opera è già completamente finanziata, sia per la parte comunale, sia per quella provinciale. Piazza di Tavarnuzze: i lavori procedono spediti, convocherò presto il nuovo Osservatorio, dove porteremo in discussione alcune scelte non sostanziali da poter fare sulla piazza e sul Birillo. E dove verranno monitorati i lavori passo dopo passo. Alcuni cambiamenti sono ancora possibili. Sarebbe bello festeggiare il capodanno 2015 nella nuova piazza di Tavarnuzze, magari con un avvenimento di forte richiamo legato a Firenze così come quest’anno lo è stato per Scandicci".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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