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venerdì 26 Aprile 2024
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    Il sindaco Michele Pescini sulle fusioni: “Occasione unica per il Chianti Storico”

    Da Gaiole in Chianti: "Bene l'atto del consiglio regionale. Valore aggiunto anche per il vino Chianti Classico"

    GAIOLE IN CHIANTI – “Saluto con un plauso la risoluzione del consiglio regionale sulle fusioni dei Comuni, con la quale, più che legiferare, si è voluto dare un segnale chiaro sulla direzione con cui i Comuni stessi, i sindaci e i gruppi dirigenti politici saranno chiamati a confrontarsi fin da subito per dare una prospettiva chiara alle loro comunità”.

     

    E’ quanto afferma il sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini commentando l’atto di indirizzo del consiglio regionale che sarà portato in discussione in questi giorni.

     

    “La risoluzione – continua Pescini – rappresenta un segnale di coraggio e di trasparenza che dobbiamo cogliere come un'opportunità, facendo diventare i nostri territori protagonisti del loro futuro in un percorso di riforma degli assetti istituzionali che abbiamo il dovere di condurre per non correre il rischio, ormai alle porte, di subirlo e di farlo subire a tutti i cittadini che ci hanno dato la loro fiducia".

     

    Secondo il primo cittadino gaiolese "l’opportunità che abbiamo oggi di poterlo fare godendo di incentivi straordinari è un’occasione che non possiamo perdere, considerando, tra l’altro, che gli stessi processi si stanno verificando in tutte le regioni italiane, ma senza incentivi economici di questa portata. A questo proposito, giudico importante che la Regione abbia disciplinato e sottolineato il coinvolgimento dei cittadini, a cui le istituzioni hanno il dovere di dare voce, per una riforma storica già in atto e che non può prescindere dal loro diretto coinvolgimento”.

     

    “Oggi più che mai – aggiunge Pescini – è importante che i Comuni del Chianti Storico colgano questa occasione irripetibile, che ha tra i suoi vantaggi un nome famoso in tutto il mondo che potrebbe rivelarsi un traino dal punto di vista turistico e promozionale per tutto il Chianti Classico e per la Toscana".

     

    Quella del sindaco gaiolese è davvero una riflessione a tutto tondo: "Voglio, per questo, sottolineare la valenza amministrativa di questa riforma, volta a efficientare i Comuni e la loro burocrazia e che nulla ha a che vedere con il valore economico principe di questi territori, il vino".

     

    "Il Comune del Chianti Storico – spiega – rimarrà uno dei Comuni del territorio di produzione del Chianti Classico esattamente come succederà per il processo che sta portando i Comuni di Tavarnelle e di Barberino Val d’Elsa a fondersi in un unico comune. Colgo l’occasione per complimentarmi con i miei due colleghi fiorentini per la lungimiranza e la capacità di mettere in secondo piano le posizioni personali immaginando un futuro migliore per le loro comunità".

     

    "Ogni revisionismo in merito ai confini del Chianti – dice ancora Pescini – sarebbe assolutamente dannoso e controproducente per un’area, quella del Chianti Classico, che sta vivendo un periodo felice di crescita e in cui dobbiamo giocare tutti il nostro ruolo, partendo dall’essere anche noi un punto di forza di dimensioni adeguate e rappresentando al meglio la parte senese del Chianti in sinergia con quella fiorentina. "Un felice strabismo", come lo ha ben definito Roberto Barzanti, ex sindaco di Siena ed ex vice presidente del Parlamento europeo”.

     

    “La fusione dei Comuni del Chianti Storico – annuncia Pescini – sarà una riforma che, evitando nuovi e ulteriori enti come le Unioni, oggi dichiaratamente disincentivate dalla stessa Regione Toscana che ha preso atto con coraggio della loro dubbia efficienza, tenderà semplicemente a garantire una democrazia diretta e una semplificazione amministrativa che non cancellerà nessuna identità".

     

    "A questo proposito – torna indietro nel tempo – ricordo che la proposta che io stesso feci nel 2012 prevedeva di spostare il capoluogo a Radda in Chianti per la sua centralità geografica, insieme a buona parte degli uffici, lasciando gli odierni municipi di Gaiole e Castellina dove sono adesso, con gli uffici al pubblico e la rappresentanza istituzionale. Lo stesso Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale, ha dichiarato che tale previsione trova oggi un riconoscimento ufficiale nella forma delle Municipalità".

     

    "Nient’altro, quindi – conclude – che una suddivisione dei tre Comuni in tre municipalità distinte ma con un solo sindaco, una sola giunta e un solo consiglio. Tanta semplificazione e molti risparmi in grado di migliorare i servizi ai cittadini, senza cancellare la storia di un territorio unico e con un bonus di poco meno di 12 milioni di euro destinato ad aumentare, insieme all’opportunità di far crescere servizi e investimenti diminuendo le tasse. Un’occasione che sarebbe delittuoso perdere e che, spero, nessuno voglia assumersi la responsabilità di gettare al vento senza coinvolgere direttamente le loro comunità”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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