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sabato 27 Aprile 2024
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    I piccoli predatori, sconosciuti, ma molto importanti

    Ai più, quando parliamo di predatori, vengono in mente le specie più emblematiche: lupo, lince e orso. In realtà ci sono molti animali predatori sconosciuti che svolgono un importante ruolo ecologico.

     

    Tra questi abbiamo la volpe, i mustelidi, come il tasso e la faina, i rapaci diurni e notturni, come la poiana, il gheppio, la civetta e l’allocco, e il gatto selvatico.

     

    Per quanto ricoprano un interesse mediatico minore rispetto ai grandi carnivori, la loro presenza in un ecosistema è di rilevante importanza.

     

    Tramite la loro alimentazione, infatti, controllano le popolazioni della microfauna, ovvero l’insieme di molti animali di piccole dimensioni, come topi, ratti, arvicole, rettili e anfibi.

     

    La loro importanza è evidenziata dal fatto che alcuni di questi predatori sono particolarmente protetti a livello nazionale e internazionale. Anche queste specie però, possono entrare in contrasto con le attività umane.

     

    Non è raro sentire di volpi, mustelidi e rapaci attaccare lepri, fagiani, starne, pernici (tutte specie di particolare interesse venatorio), ma anche animali allevati come polli e conigli.

     

    LA FAINA… IN VIDEO

     

     

    Diventa perciò importante integrare le attività umane con la presenza di questi animali tramite una gestione faunistica e territoriale ottimale.

     

    Se da un lato è necessario mettere in sicurezza pollai e conigliere, dall’altro è necessario mantenere habitat idonei alla presenza dei piccoli predatori, per esempio mantenendo inalterati gli equilibri della catena alimentare.

     

    Come abbiamo detto, la loro alimentazione si basa principalmente sulla microfauna, quindi diminuire o, peggio ancora, eradicare quest’ultima significherebbe alterare l’ecosistema e la catena trofica dei predatori. I rischi possono essere, oltre a una diminuzione sostanziale di queste specie, anche un conseguente aumento degli attacchi agli animali da cortile come polli, anatre e conigli.

     

    Un problema in tal senso è l’utilizzo irrazionale di veleni contro ratti, topi, arvicole e insetti. Avvelenare tali animali può significare avvelenare i piccoli predatori o, peggio ancora, anche i gatti domestici.

     

    Con questo non si vuol certo dire che non debbano essere controllate le popolazioni dei roditori, ciò infatti può comportare potenziali rischi per la salute umana.

     

    LA VOLPE… IN VIDEO

     

     

    Dunque, come agire?

     

    Innanzitutto è necessario utilizzare rodenticidi e insetticidi in modo intelligente e sensato, ciò per due motivi: preservare l’ambiente e la nostra salute.

     

    In secondo luogo è importante gestire al meglio i rifiuti onde evitare sgradevoli presenze. Inoltre, sarebbe opportuno mettere in sicurezza, per quanto possibile, gli animali da cortile che alleviamo.

     

    Tutto questo per mantenere nell’ambiente delle importanti specie che, con la loro presenza “regolatrice”, contribuiscono al corretto mantenimento degli equilibri nell’ecosistema.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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