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mercoledì 8 Maggio 2024
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    Barberino e Tavarnelle, la fusione parte dal passato: un viaggio fra documenti storici

    Era l'1 maggio 1893 quando Barberino e Tavarnelle, unico comune sin dal tredicesimo secolo, sancirono la scissione

    BARBERINO VAL D'ELSA-TAVARNELLE – La storia di Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle lancia un ponte verso il futuro.

     

    L’evoluzione culturale, economica e sociale di due amministrazioni, appartenenti a due diverse valli, quella della Pesa e quella dell'Elsa, che scelgono di tornare unite a distanza di oltre un secolo, avanza, guarda lontano verso il futuro e si realizza appunto nel processo di trasformazione che è insito nel corso mutevole della natura e della vita umana.

     

    Una svolta epocale, di quelle che potranno cambiare per sempre il segno del grande libro rimasto aperto e fermo al concetto di divisione.

     

    Era l'1 maggio 1893 quando Barberino e Tavarnelle, unico comune sin dal tredicesimo secolo, sancirono la loro scissione istituzionale e amministrativa.

     

    SINDACI – David Baroncelli e Giacomo Trentanovi

     

    Nel 2018, con una volontà e un impegno partiti circa quindici anni prima, accompagnati e alimentati costantemente da un percorso di gestioni associate con il conferimento di 39 funzioni prima e dall’istituzione dell’Unione comunale del Chianti fiorentino poi, i Comuni di Barberino e Tavarnelle mettono nuovamente al centro il progetto di una comunità unitariia, dando il via ufficialmente al percorso di fusione per la creazione di un comune unico.

     

    Ad illustrare gli obiettivi e le linee guida del progetto sono i sindaci Giacomo Trentanovi e David Baroncelli, che hanno esposto per la prima volta alcuni negli spazi dell'archivio preunitario di Barberino Val d'Elsa antichi e rari documenti, del 1500 e del 1800, che ripercorrono le tappe storiche dei due territori, uniti dal 1200 e separati da 125 anni.

     

    “Partiamo dalla storia e dagli studi – affermano – che attestano le nostre antiche origini e il percorso che le comunità hanno vissuto insieme, legate per secoli, con l’intento di arrivare a delineare, al fianco dei cittadini coinvolti nel ruolo di protagonisti attivi e partecipi in questo percorso, una realtà più forte, destinata ad assumere un peso specifico maggiore nello scacchiere politico-istituzionale a livello regionale e nazionale".

     

    "Vogliamo tornare uniti – rimarcano – perché crediamo fortemente in questo progetto che punta a realizzare importanti economie di scala, a dare alla voce alle funzioni rappresentative del nostro territorio".

     

    "Vogliamo tornare uniti – proseguono – per ottimizzare le funzioni, ridurre i costi della politica, abbassare la pressione fiscale. Il nuovo ente sarà in grado di risparmiare sul piano gestionale attraverso la razionalizzazione della spesa e l'eliminazione delle doppie funzioni. Saprà generare investimenti grazie ai 22 milioni di euro, spalmati in dieci anni, ottenuti dallo Stato e della Regione in virtù del processo di fusione. Saprà affrontare le sfide della contemporaneità mettendo in campo servizi mirati, consoni ai bisogni e interventi di prossimità,  un tema centrale del futuro del comune unico è la vicinanza e l’attenzione alle frazioni. La riunificazione renderà più funzionali ed efficienti gli uffici, le sedi rimarranno entrambe nei rispettivi territori, i front office e gli sportelli integrati saranno garantiti nel loro orario di apertura al pubblico”.

     

    Il nuovo comune, nell’idea delle amministrazioni comunali, mira a rispondere alle necessità di sviluppo del territorio, mantenere alta la qualità della vita, migliorando i servizi, investendo sulla manutenzione, riqualificando i tessuti urbani, costruendo infrastrutture.

     

    “I benefici, i vantaggi e le ricadute positive  – aggiungono i primi cittadini – sull'economia e sulla qualità della vita in generale del nostro territorio saranno enormi, in caso di fusione. Non possiamo più pensare di camminare da soli; abbiamo bisogno di unità per avanzare più forti ed essere competitivi sul piano produttivo, turistico e promozionale".

     

    CON I PRESIDENTI DELLE COMMISSIONI – Francesco Grandi (a sinistra), Francesco Tomei (a destra)

     

    "Abbiamo bisogno di manutenzioni – rilanciano – di una nuova stagione di interventi che risponda e sostenga il percorso di espansione e di ripresa economica, attestata dall’incremento del numero degli addetti nelle nostre zone industriali e dalle 311mila presenze turistiche, dato record, rilevato nel 2017, abbiamo bisogno di un nuovo Palazzetto dello Sport, di riportare le funzioni e le sedi nel centro storico di Barberino, di grandi opere di riqualificazione nelle frazioni".

     

    "Abbiamo bisogno – dicono ancora – di completare le circonvallazioni dei capoluoghi e le altre arterie infrastrutturali, di realizzare la nuova scuola primaria di San Donato e i progetti di mobilità per attivare collegamenti necessari tra le frazioni e il capoluogo, utili e funzionali ai cittadini e ai visitatori, alla vita di comunità e alla promozione turistica e territoriale. Realizzeremo quelle opere che la divisione ci ha negato e porremo al centro del nostro progetto i servizi nelle frazioni”.

     

    Le tappe della storia

     

    – 1200 Lega di San Donato con i pivieri di San Donato in Poggio, San Pietro in Bossolo, Sant'Appiano

     

    – 1570 San Donato in Poggio e Barberino Val d'Elsa riuniti nella podesteria dei due territori

     

    – 1808 Napoleone sopprime la podesteria di Barberino e Tavarnelle e istituisce il Comune di Tavarnelle

     

    – 1810 la restaurazione riporta la centralità amministrativa a Barberino Val d'Elsa, momento complesso in cui la vita commerciale economica aveva creato un fulcro nel tessuto urbano di Tavarnelle

     

    – 1892-93 delibera di divisione dei due comuni.  Barberino Val d'Elsa chiede la separazione del capoluogo dalla sua frazione, Tavarnelle Val di Pesa.

     

    Dall'archivio storico preunitario di Barberino Val d'Elsa sono stati estratti ed esposti per la prima volta, accessibili e consultabili, alcuni importanti documenti: gli Statuti della Podesteria di San Donato in Poggio e Barberino Val d'Elsa 1570 e delibera del Consiglio comunale di Barberino Val d'Elsa del novembre 1892.

     

    Nuovi strumenti e tempi del percorso di fusione

     

    I Comuni di Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle hanno ottenuto dalla Regione Toscana un finanziamento finalizzato alla redazione del Piano Strutturale Intercomunale. Si tratta del primo documento urbanistico in cui troveranno spazio le visioni dei rispettivi territori, integrate ai fini della creazione di un'unica idea di futuro del nuovo ente.

     

    E’ stata programmata per mercoledì 18 aprile alle 20.45, nell’auditorium della nuova scuola primaria di Barberino Val d’Elsa "Andrea da Barberino", la seduta congiunta dei consigli comunali di Barberino e Tavarnelle, chiamati a deliberare sulla proposta di fusione delle amministrazioni comunali.

     

    La proposta che dà avvio alla costituzione della legge regionale sarà vagliata nei mesi successivi dalla Regione Toscana. I cittadini di Barberino e Tavarnelle saranno chiamati ad esprimersi sul percorso di fusione nella consultazione referendaria che si terrà ad ottobre 2018. Le amministrazioni comunali rimarranno in carica fino a dicembre 2018. Nel caso in cui sarà votata la fusione  il nuovo comune unico nascerà dal primo gennaio 2019.

     

    Il lavoro delle Commissioni consiliari

     

    Le commissioni di Barberino e Tavarnelle, presiedute da Francesco Grandi e Francesco Tomei, che affiancano le amministrazioni comunali nel percorso verso il comune unico, stanno portando avanti il loro lavoro con impegno e passione, nell’interesse delle comunità.

     

    “Stiamo lavorando bene insieme – dicono – in termini di confronto, di idee e condivisione, tante le questioni di cui si stiamo occupando, oltre alla definizione del nome Barberino Tavarnelle che abbiamo da poco deliberato con voto unanime, stiamo dedicando il nostro tempo, attraverso ricerche e studi,  allo stemma del nuovo Gonfalone e ai contenuti dello Statuto che non vuole limitarsi ad uno strumento formale ma deve contenere le anime dei due territori".

     

    Sullo sfondo… il nome del "nuovo" comune

     

    Sullo sfondo rimane il nome da dare al Comune unico. Visto che Barberino Tavarnelle in Chianti, ovvero quello proposto all'unanimità dalle commissioni, ha generato polemiche a non finire in particolare fra i comuni del Chianti senese, c'è da capire se rimarrà l'opzione finale oppure se ci saranno… modifiche.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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