GREVE IN CHIANTI – E' un dolore insopportabile, totale, senza soluzione di continuità, quello che ieri, e in soprattutto da stamani quando la notizia della morte di Lucrezia Borghi è diventata ufficiale, attanaglia la comunità di Greve in Chianti.
E' il lutto che irrompe nel fiore della gioventù: terribile per la 22enne (e ovviamente per la sua famiglia), strappata alla vita durante un soggiorno di studio all'estero, nel bel mezzo della semina per il futuro; straziante per chi, coetaneo, magari per la prima volta si trova di fronte alla fragilità della vita.
Un risveglio dagli ultimi bagliori dell'adolescenza da essere quasi irreale nella sua violenza. Che diventa un qualcosa di incomprensibile e di difficilmente interpretabile. E, come accade spesso in questi casi, il profilo Facebook di Lucrezia diventa una sorta di muro. Del dolore e dei ricordi.
"Davanti a queste tragedie – scrive Caterina – non ci sono parole solo un grande, grandissimo dolore. Ciao Lucrezia".
E se Andrea, stringatamente, scrive "Come è ingiusta la vita", Angela ha parole dolcissime: "Ciao angelo bellissimo, ti voglio bene e te ne vorrò sempre".
Claudio ha ricordi vivissimi: "Sei già in paradiso lo so… . Una delle più belle persone che io abbia conosciuto… . I tuoi occhi belli e vivissimi, la tua gioia dopo il viaggio in Terra Santa, l'immagine di te felice con le amiche a Valencia, le cene a casa con la tua famiglia. Tutto ciò che eri e che è accaduto toglie il respiro ! Vola felice Luli!".
Conclude Cristina: "Sono tanti i ricordi che abbiamo, sarebbero tante le cose da dirti, voglio ricordarti però il più bello, la nostra infanzia! Siamo cresciute insieme, mano nella mano, scambiandoci sorrisi e piccoli litigi, purtroppo da oggi lascerai un vuoto incolmabile, ma ti porterò per sempre con me. Mi mancherai tanto amica".
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di Matteo Pucci
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