spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
mercoledì 8 Maggio 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Si sposarono l’1 luglio del 1964 alla Santissima Annunziata: ci hanno raccontato la loro storia

    IMPRUNETA – Hanno un bel sorriso Giuseppe Niccoli e Elda Vettori: in questo primo luglio di piena estate festeggiano le loro nozze d'oro. Cinquant'anni di matrimonio vissuti con la leggerezza di chi si vuol bene per davvero.

     

    Li incontriamo a poche ore dalla grande festa, che celebreranno con parenti e amici al ristorante pizzeria "Da I' Dolio" a Strada in Chianti: dalla finestra filtra il sole, e loro ci raccontano la loro storia. Che poi è quella di tante delle nostre famiglie.

     

    "Ci siamo sposati l'1 luglio del 1964 a Firenze – iniziano il racconto – alla Santissima Annunziata".

     

    Lei fiorentina, Giuseppe imprunetino doc. Nei primi anni nascono subito i due figli: Nemo (che prende… metà nome del nonno Nicodemo) e Renzo. Oggi hanno anche un bellissimo nipotino, Andrea.

     

    Giuseppe ha fatto l'artigiano e il restauratore ligneo all'Opificio delle Pietre Dure; Elda è sempre stata impiegata. Prima 18 anni in un'azienda privata e poi, per circa 16 anni, in Regione.

     

    "Come ci siamo conosciuti? A ballare all'Antella – sorridono – Era il 1961, alla casa del popolo. A quell'epoca era di moda, era il clou".

     

    Lei andava da Firenze e lui "scendeva" dall'Impruneta. "Signorina vuol ballare…" e tutto nacque.

     

    Chiediamo del viaggio di nozze "Andammo a Cattolica – rispondono – e furono dieci giorni favolosi. Sa, ai tempi nostri non ci mandavano fuori dalla mattina alla sera con grande facilità, era una conquista. Basti pensare che anche al matrimonio c'erano solo i parenti, non si potevano invitare neanche gli amici".

     

    Giuseppe ha fondato un'azienda davvero speciale, che oggi viene mandata avanti con sapienza e passione dai figli, la "Restaurarte" a Strada in Chianti: per loro restaurare le parti lignee che ci arrivano dal passato è una missione.

     

    Giuseppe, come detto, è un imprunetino doc: "Mi ricordo anche il bombardamento dell'Impruneta – ci racconta – Avevo sei anni e il mio babbo lo salvò una suora; era andato in in chiesa, nei chiostri. Iniziarono a bombardare: la suora lo vide, lo prese e lo portò nel Cantinone. Salvandogli la vita".

     

    Stasera saranno un centinaio a festeggiarli: hanno stampato le loro foto, i vicini di casa gli hanno regalato dei bellissimi disegni, gli "sposini" hanno preparato anche qualche sorpresa. Tutto con il sorriso sulle labbra.

     

    "Non c'è un segreto – concludono – Forse la comprensione reciproca: ogni coppia è diversa dall'altra. Noi possiamo solo dire che la fatica di stare insieme cinquant'anni… non si è sentita".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...