Buonasera, se mi è possibile vorrei rispondere a R.B. che in data 2 gennaio ha pubblicato una sua opinione riguardo i vaccini.
A parte il fatto che democrazia e libertà non hanno lo stesso significato, da non vaccinato non vedo nei vaccini un’imposizione dittatoriale.
Anzi, come giustamente scrive R.B., in diverse occasioni ci hanno salvati da malattie che avrebbero messo in pericolo la nostra salute.
Stiamo parlando di vaccini obbligatori (vaiolo, poliomielite), il vaccino a cui mi riferisco non lo è.
Quindi, per legge, posso scegliere se farlo o meno.
Viene considerata “dittatura” quando in virtù della mia scelta, comunque legittima, vengo privato della mia libertà.
Libertà che solo l’autorità giudiziaria, previo processo, può ledere.
Al danno si aggiunge la beffa: per vaccinarmi devo firmare una liberatoria (è vero, si firma anche per operarsi di ernia, ma se decido di non operarmi posso andare comunque a mangiare al ristorante), è come stipulare un’assicurazione per l’auto firmando una liberatoria per la compagnia, le assicurazioni sarebbero gratuite.
Ricapitolando, per il sig. R.B., obbligo di vaccino? Sarei il primo della fila.
Luca Taiti